Per ogni lavoratore dipendente in Italia, l’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) è una voce fissa in busta paga. Ma come funziona esattamente il suo pagamento? Sebbene possa sembrare complesso, il sistema è progettato per essere il più semplice possibile per il lavoratore, grazie al ruolo cruciale del datore di lavoro.

Il Ruolo del Datore di Lavoro: Sostituto d’Imposta
Il cuore del sistema di pagamento dell’IRPEF per i lavoratori dipendenti risiede nel concetto di sostituto d’imposta. In pratica, non sei tu a doverti preoccupare di calcolare e versare l’IRPEF ogni mese. È il tuo datore di lavoro che si occupa di tutto, agendo per conto dello Stato.
Ogni mese, prima di accreditarti lo stipendio netto, il datore di lavoro opera le ritenute fiscali direttamente dalla tua retribuzione lorda. Queste ritenute includono l’IRPEF dovuta, calcolata in base agli scaglioni di reddito previsti dalla legge e tenendo conto delle detrazioni e deduzioni spettanti. Il datore di lavoro, una volta prelevate queste somme, le versa direttamente all’Erario (lo Stato). Questo meccanismo è regolato dall’articolo 23 del DPR 600/73, che stabilisce l’obbligo del datore di lavoro di operare e versare le ritenute.
Alla fine dell’anno, riceverai la Certificazione Unica (CU), un documento fondamentale rilasciato dal datore di lavoro che riepiloga tutti i redditi percepiti, le ritenute operate e le detrazioni applicate. La CU è essenziale per la compilazione della tua dichiarazione dei redditi (Modello 730 o Redditi PF).
Conguaglio e Dichiarazione dei Redditi: La Chiudiusura del Cerchio
Nonostante il datore di lavoro effettui le ritenute mensili, il calcolo definitivo dell’IRPEF avviene con il conguaglio e la dichiarazione dei redditi. Il conguaglio è un’operazione che il datore di lavoro effettua solitamente a fine anno (o alla cessazione del rapporto di lavoro) per verificare che l’ammontare complessivo delle ritenute mensili corrisponda all’imposta totale effettivamente dovuta dal lavoratore per quell’anno. Questo aggiustamento tiene conto di eventuali variazioni di reddito, detrazioni e deduzioni non considerate mese per mese.
Successivamente, la dichiarazione dei redditi (Modello 730 per la maggior parte dei dipendenti, o Modello Redditi PF per situazioni più complesse) permette di fare un calcolo definitivo dell’imposta dovuta, includendo anche altri eventuali redditi (es. da affitto) e tutte le detrazioni e deduzioni a cui hai diritto (es. spese mediche, interessi sul mutuo, ristrutturazioni edilizie). È attraverso la dichiarazione che si può determinare se si ha diritto a un rimborso (l’IRPEF versata è stata più del dovuto) o se, al contrario, si deve versare un conguaglio (l’IRPEF versata è stata meno del dovuto). L’Agenzia delle Entrate, attraverso il “rapporto sull’andamento delle dichiarazioni dei redditi” del 2024, ha evidenziato come circa il 70% dei contribuenti che presentano il Modello 730 ottengano un rimborso, a testimonianza dell’importanza di una corretta compilazione.
Conclusione
Per il lavoratore dipendente, il pagamento dell’IRPEF è un processo in gran parte automatico, gestito dal datore di lavoro come sostituto d’imposta. Comprendere il meccanismo delle ritenute in busta paga, la Certificazione Unica e l’importanza della dichiarazione dei redditi ti permette di avere maggiore consapevolezza sulla tua situazione fiscale e di assicurarti di beneficiare di tutte le agevolazioni a cui hai diritto.
Approfondimenti
Per maggiori dettagli e per consultare le normative ufficiali, ti invitiamo a visitare:
- Agenzia delle Entrate: https://www.agenziaentrate.gov.it/ (Sezione “Cittadini” per approfondimenti su IRPEF, 730, Certificazione Unica)
- INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale): https://www.inps.it/ (Per informazioni relative alle trattenute previdenziali, sebbene diverse dall’IRPEF, sono strettamente collegate in busta paga)