Agricoltura Sociale in Campania: Guida Pratica per Avviare la Tua Attività

Gruppo di persone diverse che lavorano sorridendo in un orto rigoglioso in Campania

L’agricoltura sociale rappresenta una frontiera innovativa e solidale del settore primario, un’opportunità concreta per coniugare la produzione agricola con finalità di inclusione sociale e benessere per la comunità. In Campania, questa pratica sta prendendo sempre più piede, grazie a una normativa regionale attenta e a bandi specifici che ne supportano lo sviluppo. Se stai pensando di avviare un progetto di agricoltura sociale in Campania, ecco i requisiti e i passi fondamentali da seguire.

Il Contesto Normativo: Leggi e Riferimenti

Per operare nell’ambito dell’agricoltura sociale in Campania è indispensabile conoscere il quadro legislativo di riferimento. La principale fonte a livello regionale è la Legge Regionale n. 5 del 30 marzo 2012, “Norme in materia di agricoltura sociale e disciplina delle fattorie e degli orti sociali”. Questa legge riconosce il carattere multifunzionale dell’agricoltura come contesto ideale per lo sviluppo di servizi socio-sanitari, educativi e di inserimento lavorativo.

Gruppo di persone diverse che lavorano sorridendo in un orto rigoglioso in Campania

A livello nazionale, la Legge n. 141 del 18 agosto 2015 definisce le “Disposizioni in materia di agricoltura sociale”, fornendo un quadro omogeneo per tutto il territorio italiano. Queste normative sono il punto di partenza per comprendere le finalità, le attività ammissibili e i soggetti che possono operare nel settore.

Chi Può Fare Agricoltura Sociale? I Requisiti Soggettivi

Non tutti possono improvvisarsi operatori di agricoltura sociale. La normativa campana individua soggetti specifici che possono ottenere il riconoscimento di “fattoria sociale”. I principali attori che possono avviare percorsi di agricoltura sociale sono gli imprenditori agricoli (ai sensi dell’art. 2135 del Codice Civile), sia in forma singola che associata, e le cooperative sociali.

In particolare, per essere iscritti al Registro Regionale delle Fattorie Sociali, è necessario rientrare in una delle seguenti categorie:

  • Imprese agricole, singole o associate.
  • Cooperative sociali che svolgono anche attività agricola.
  • Imprese sociali costituite ai sensi del D.Lgs. n. 155/2006.

È fondamentale che l’attività agricola sia connessa a una o più delle seguenti attività di valenza sociale:

  • Inserimento socio-lavorativo di persone svantaggiate, con disabilità o a rischio di esclusione.
  • Prestazioni e servizi che affiancano e supportano le terapie mediche, psicologiche e riabilitative.
  • Servizi educativi e didattici per bambini e adulti (fattorie didattiche).
  • Servizi per le comunità locali come agriasili, centri estivi e accoglienza diurna per anziani.

L’Iscrizione al Registro Regionale delle Fattorie Sociali

Un passo cruciale per operare in questo settore in Campania è l’iscrizione al Registro Regionale delle Fattorie Sociali. Questa iscrizione non solo certifica il possesso dei requisiti, ma è spesso una condizione necessaria per accedere a finanziamenti e bandi pubblici. La domanda di iscrizione, corredata dalla documentazione che attesta il possesso dei requisiti previsti dal Regolamento di attuazione n. 8/2014, va inoltrata alla Direzione Politiche Sociali e Sociosanitarie della Regione Campania.

Opportunità di Finanziamento: Il CSR Campania 2023-2027

Avviare un’attività di agricoltura sociale richiede investimenti. La Regione Campania, attraverso il Complemento per lo Sviluppo Rurale (CSR) 2023-2027, ha previsto specifici bandi per sostenere questo settore. Ad esempio, con il bando relativo all’intervento [SRD03] – Azione B) Agricoltura sociale, sono stati stanziati fondi per supportare investimenti per la diversificazione in attività non agricole.

Questi contributi, erogati in conto capitale, possono coprire una percentuale significativa delle spese ammissibili, che includono:

  • Ristrutturazione e riqualificazione di immobili aziendali da destinare alle attività sociali.
  • Sistemazione di aree verdi attrezzate, percorsi sensoriali ed esperienziali.
  • Acquisto di nuovi macchinari, arredi e attrezzature funzionali al progetto.

Per accedere a questi fondi è essenziale presentare un solido piano aziendale che dimostri la sostenibilità economica e la valenza sociale del progetto. Tenere monitorati i portali della Regione Campania e del PSR Campania è il modo migliore per non perdere queste opportunità.

Esempi Concreti di Agricoltura Sociale

Per comprendere appieno il potenziale dell’agricoltura sociale, pensiamo a un’azienda agricola che converte parte dei suoi spazi per ospitare un laboratorio per la trasformazione di ortaggi, impiegando persone con disabilità. Oppure a una cooperativa sociale che, attraverso la coltivazione di erbe officinali, realizza percorsi di riabilitazione per persone con dipendenze. Questi sono solo alcuni esempi di come l’agricoltura possa diventare uno strumento potente di inclusione e cura.


Domande Frequenti (FAQ)

Qual è il primo passo per avviare un’attività di agricoltura sociale in Campania? Il primo passo è definire chiaramente il progetto sociale che si intende realizzare e verificare di possedere i requisiti soggettivi previsti dalla Legge Regionale 5/2012, ovvero essere un imprenditore agricolo o una cooperativa sociale. Successivamente, è fondamentale elaborare un business plan dettagliato.

È obbligatorio iscriversi al Registro Regionale delle Fattorie Sociali? Sì, per essere riconosciuti ufficialmente come fattoria sociale in Campania e per poter beneficiare di specifici contributi pubblici, l’iscrizione al registro regionale è un requisito indispensabile. Questo garantisce il rispetto degli standard qualitativi e delle finalità sociali previste dalla normativa.

Che tipo di formazione è richiesta per gli operatori? La normativa non specifica un percorso formativo univoco, ma è fortemente consigliato che gli operatori posseggano competenze sia in ambito agricolo che in quello sociale e pedagogico. Esistono corsi specifici per “Operatore in agricoltura sociale” che forniscono le competenze necessarie per gestire la complessità di questi progetti.

Posso avviare un’attività di agricoltura sociale anche su un terreno in affitto? Sì, è possibile. Tuttavia, per accedere a molti finanziamenti pubblici che prevedono investimenti strutturali, è spesso richiesto di dimostrare la disponibilità del terreno per un periodo di tempo medio-lungo (ad esempio, almeno 8-10 anni), attraverso un contratto di affitto regolarmente registrato.

By Redazione Campania

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