Le aziende campane hanno a disposizione un ventaglio di incentivi per l’efficienza energetica che rappresentano una vera opportunità per tagliare i costi e sposare la transizione ecologica. La Regione Campania, spesso in sinergia con fondi nazionali ed europei come il FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) e il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), sta puntando con decisione sulla sostenibilità del tessuto produttivo.
Il panorama è dinamico, con avvisi pubblici che si susseguono e che meritano attenzione per non perdere l’occasione giusta. La parola d’ordine è autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e riduzione dei consumi.

L’Opportunità per l’Autoproduzione e il Fotovoltaico
Uno degli strumenti più rilevanti a livello nazionale, con una forte ricaduta in Campania (essendo una regione del Mezzogiorno con riserva di risorse), è il sostegno all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle PMI. Questa misura mira a finanziare l’installazione di impianti solari fotovoltaici o mini-eolici, includendo spesso anche i sistemi di stoccaggio dell’energia prodotta.
Le PMI campane (micro, piccole e medie imprese) possono accedere a contributi in conto impianti che variano a seconda della dimensione aziendale:
- Micro e piccole imprese: Agevolazione fino al 40% a fondo perduto.
- Medie imprese: Contributo fino al 30% a fondo perduto.
- Componente di stoccaggio: Incentivo aggiuntivo fino al 30% della spesa.
- Diagnosi energetica ex ante: Riconosciuta fino al 50% del costo.
Per esempio, un’impresa di piccole dimensioni in provincia di Salerno che investe 100.000 euro per un impianto fotovoltaico con accumulo, potrebbe ottenere 40.000 euro di contributo a fondo perduto sull’impianto e ulteriori 30.000 euro sull’accumulo (più la copertura della diagnosi), riducendo drasticamente l’investimento iniziale. Si tratta di programmi gestiti spesso tramite Invitalia, con una riserva del 40% delle risorse destinata alle regioni del Sud, tra cui la Campania.
Misure Regionali: Il FESR Campania 2021-2027
La Regione Campania ha attivato misure specifiche nell’ambito del Programma Regionale FESR 2021-2027, con un focus chiaro sull’efficienza energetica e la riqualificazione ecologica dei processi produttivi. L’Azione 2.1.1 (Riqualificazione ecologica dei processi di produzione e miglioramento della sostenibilità energetica di imprese) destina risorse significative (ad esempio, 45 milioni di euro per le PMI in avvisi precedenti) al miglioramento della sostenibilità energetica.
Questi bandi regionali, come quello del PR Campania FESR, sono pensati per:
- Ridurre i consumi energetici dei processi produttivi.
- Incentivare l’uso di fonti di energia rinnovabile.
- Favorire la diminuzione dei costi e l’aumento della competitività aziendale.
Le soglie di spesa ammissibile, in alcuni avvisi, partono da un minimo di 150.000 euro e possono arrivare fino a 2.000.000 di euro. È fondamentale consultare regolarmente il portale della Regione Campania e di Sviluppo Campania per cogliere le finestre di apertura per la presentazione delle domande.
Strumenti Nazionali con Vantaggi per il Sud
Oltre ai fondi regionali specifici, le imprese campane beneficiano di misure nazionali che offrono condizioni più vantaggiose per il Mezzogiorno:
- Credito d’Imposta ZES Unica: Valido per le regioni del Sud, inclusa la Campania, offre un credito d’imposta fino al 60% per investimenti non inferiori a 200.000 euro. Sebbene non sia solo sull’energia, è un volano per progetti che includono l’efficientamento energetico.
- Piano Transizione 5.0 (2024-2025): Prevede incentivi fiscali (credito d’imposta fino al 45%) per investimenti in digitalizzazione ed efficientamento energetico che garantiscano una riduzione dei consumi. È un’opportunità da non sottovalutare per chi mira all’integrazione tra innovazione tecnologica e risparmio energetico.
- Conto Termico: Misura stabile del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) che prevede incentivi per interventi di piccole dimensioni per l’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Le PMI possono beneficiare di percentuali di incentivo aumentate in determinate condizioni (ad esempio, +20% per le piccole imprese).
Il futuro della produzione in Campania è legato indissolubilmente all’energia pulita. Le aziende che investono oggi non solo riducono l’impatto ambientale, ma si assicurano un vantaggio competitivo duraturo grazie alla riduzione della bolletta energetica.
Domande Frequenti (FAQ)
Quali imprese possono accedere ai principali incentivi per il fotovoltaico in Campania?
Possono accedere le PMI (micro, piccole e medie imprese) di tutti i settori, ad esclusione di quello agricolo e carbonifero (che hanno bandi dedicati). È cruciale che le sedi operative interessate all’investimento siano situate sul territorio campano. Le micro e piccole imprese beneficiano di aliquote di aiuto più elevate, spesso fino al 40% a fondo perduto.
Quali sono i tipi di interventi più finanziati dai bandi regionali in Campania?
I bandi regionali, come quelli del PR FESR, tendono a finanziare interventi complessi che portino a una significativa riduzione dei consumi. Parliamo di riqualificazione ecologica dei processi produttivi, installazione di impianti a fonti rinnovabili (fotovoltaico, mini-eolico), e progetti di efficienza energetica che riguardano macchinari e isolamento termico degli stabilimenti.
Qual è il ruolo della diagnosi energetica in questi bandi?
La diagnosi energetica, spesso cofinanziata fino al 50%, è fondamentale. Serve a definire in modo preciso gli interventi necessari e a dimostrare il miglioramento atteso in termini di risparmio energetico. È il punto di partenza tecnico per la pianificazione di qualsiasi investimento serio, garantendo che le risorse siano impiegate dove l’impatto è maggiore.
Un’impresa campana può cumulare gli incentivi regionali con quelli nazionali?
Generalmente, il cumulo è possibile ma soggetto a regole molto precise per evitare il “doppio finanziamento” della stessa spesa. La maggior parte degli aiuti regionali e nazionali rientra nel regime de minimis o in regolamenti specifici che ne disciplinano la cumulabilità. È sempre indispensabile verificare le condizioni del bando specifico e, per sicurezza, rivolgersi a professionisti del settore per la corretta gestione delle pratiche.