Il concordato preventivo biennale è un nuovo strumento introdotto dalla legislazione italiana con il decreto legislativo n. 13 del 12 febbraio 2024, finalizzato a consentire ai contribuenti di negoziare in anticipo con l’Agenzia delle Entrate la determinazione delle imposte dovute per i successivi due anni fiscali. Questo regime è rivolto principalmente ai titolari di partita IVA che esercitano attività d’impresa, arti o professioni e che adottano gli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA).

Caratteristiche principali del concordato preventivo biennale
Requisiti di Accesso
Per aderire al concordato preventivo biennale, i contribuenti devono soddisfare determinati requisiti di regolarità fiscale e non devono avere debiti tributari significativi. In particolare, non devono presentare debiti tributari o, se presenti, questi debiti devono essere stati estinti o non devono superare i 5.000 euro, compresi interessi e sanzioni.
Modalità di funzionamento
Una volta aderito al concordato, i contribuenti si impegnano a rispettare l’impegno fiscale concordato, dichiarando gli importi negli anni fiscali interessati. Gli adempimenti contabili e dichiarativi ordinari rimangono invariati, e le eventuali somme non versate in seguito all’adesione al concordato saranno oggetto di specifici controlli da parte dell’Amministrazione finanziaria.
Calendario degli adempimenti
Il concordato prevede scadenze precise per la presentazione delle dichiarazioni e il pagamento delle imposte. Ad esempio, il software per la definizione biennale del reddito sarà disponibile dal 15 giugno 2024, mentre il versamento del saldo dell’anno precedente e del primo acconto per l’anno in corso deve avvenire entro il 31 luglio 2024.
Vantaggi e critiche
Vantaggi
Il principale vantaggio del concordato preventivo biennale è la maggiore prevedibilità delle imposte dovute, che aiuta i contribuenti a gestire meglio i propri obblighi fiscali. Inoltre, facilita l’adempimento spontaneo e può aiutare a evitare sanzioni per errori o ritardi.
Critiche
Nonostante i vantaggi, ci sono state critiche riguardo alla possibile rigidezza dell’accordo, che potrebbe non adattarsi facilmente alle fluttuazioni del reddito o delle condizioni economiche dei contribuenti. Inoltre, c’è il timore che il concordato possa essere percepito come un modo per il fisco di assicurarsi entrate anticipate a scapito della flessibilità dei contribuenti.
Prospettive future
Il successo e l’accoglienza del concordato preventivo biennale dipenderanno molto dalla sua capacità di adattarsi alle esigenze reali dei contribuenti e dalle modifiche che potrebbero essere apportate al regime in risposta alle critiche e ai feedback iniziali. Le autorità fiscali e i legislatori sono attenti a questi feedback e potrebbero apportare modifiche per rendere lo strumento più flessibile e accogliente per un maggior numero di contribuenti.
In conclusione, il concordato preventivo biennale rappresenta un passo significativo nella riforma fiscale italiana, offrendo un nuovo meccanismo di collaborazione tra fisco e contribuenti. Sarà interessante osservare come sarà implementato e quali impatti avrà sulla compliance fiscale e sulla soddisfazione dei contribuenti.