Credito d’Imposta ZES Unica 2025: La Spinta Agli Investimenti nel Mezzogiorno

Azienda che investe in nuovi macchinari industriali in un capannone moderno

Il Credito d’Imposta ZES Unica 2025 si conferma come uno strumento cruciale per incentivare gli investimenti strategici nel Sud Italia, puntando a rilanciare l’economia e l’occupazione delle regioni interessate. La Legge di Bilancio per il 2025 ha prorogato e rifinanziato questa agevolazione, stanziando ben 2,2 miliardi di euro (Fonte: Legge di Bilancio 2025 – Legge n. 207 del 30 dicembre 2024, art. 1, commi 485 e ss.). È un’occasione da cogliere per le imprese che operano o intendono insediarsi nelle regioni che compongono la ZES Unica.

La Zona Economica Speciale (ZES) Unica ha inglobato le precedenti otto ZES del Mezzogiorno, coprendo le regioni di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. Questo consolidamento mira a semplificare l’accesso al beneficio e a garantire una strategia di sviluppo più omogenea per il Sud.

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Quali Investimenti Rientrano nell’Agevolazione?

Il credito d’imposta è destinato agli investimenti iniziali relativi all’acquisto di beni strumentali nuovi, essenziali per la crescita o l’avvio di attività produttive in queste aree. Rientrano tra le spese ammissibili:

  • Macchinari, impianti e attrezzature varie nuovi di fabbrica.
  • Acquisto di terreni e l’acquisizione, realizzazione o ampliamento di immobili strumentali all’attività d’impresa. Attenzione: il valore complessivo di terreni e fabbricati non può superare il 50% del costo totale dell’investimento agevolato (Fonte: Provvedimento Agenzia delle Entrate 31 gennaio 2025).

L’investimento minimo richiesto per accedere al beneficio è fissato a 200.000 euro. Tuttavia, per le imprese dei settori agricolo, della pesca e dell’acquacoltura, il limite scende a 50.000 euro.

A Quanto Ammonta il Credito d’Imposta?

L’intensità dell’aiuto, espressa in percentuale del costo dell’investimento, non è fissa ma dipende da tre fattori cruciali: la regione in cui si investe, la dimensione dell’impresa e l’importo totale del progetto. Le aliquote massime previste dalla Carta degli Aiuti a Finalità Regionale (2022-2027) sono:

  • Regioni come Campania, Puglia, Calabria e Sicilia hanno aliquote base più elevate.
  • Per le piccole e medie imprese (PMI) sono previste maggiorazioni significative (ad esempio, +10% per le medie e +20% per le piccole) rispetto alle grandi imprese.

Il Credito d’Imposta ZES Unica può arrivare fino al 70% in alcuni casi specifici che includono piccole imprese in aree con la massima intensità di aiuto.

La Procedura di Accesso per il 2025: Due Passaggi Fondamentali

Per fruire del credito d’imposta per gli investimenti realizzati dal 1° gennaio al 15 novembre 2025, la procedura prevede due momenti comunicativi con l’Agenzia delle Entrate (tramite il software “ZESUNICA2025”):

  1. Comunicazione Preventiva (o di Prenotazione): Le imprese dovevano comunicare l’ammontare delle spese (già sostenute dal 16 novembre 2024 e previste fino al 15 novembre 2025) tra il 31 marzo e il 30 maggio 2025. Questa fase serve a “prenotare” le risorse.
  2. Comunicazione Integrativa (o a Consuntivo): Tra il 18 novembre e il 2 dicembre 2025, a pena di decadenza, si deve inviare una comunicazione che attesti l’effettiva realizzazione degli investimenti entro il 15 novembre 2025. In questa fase si dichiara il credito maturato, allegando le fatture elettroniche e la certificazione contabile se l’investimento supera i 500.000 euro (o 150.000 per i soggetti non sottoposti a revisione legale).

Un Vantaggio Decisivo: la Cumulabilità

Una delle novità più rilevanti per il 2025 è la possibilità di cumulo del Credito d’Imposta ZES Unica con il nuovo Credito d’Imposta Transizione 5.0. Questo cumulo è ammesso purché non si superi l’intensità massima di aiuto prevista dalle normative europee (Fonte: Circolare Agenzia delle Entrate e FAQ MISE/MIMIT). Ad esempio, se la ZES copre il 60% dell’investimento, il bonus Transizione 5.0 potrà applicarsi sulla quota residua del 40%. Sfruttare il cumulo può portare a una riduzione del carico fiscale davvero significativa per le aziende che investono in innovazione e sostenibilità.

Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione tramite modello F24, a partire dal giorno successivo al provvedimento di concessione, e non concorre alla formazione del reddito imponibile ai fini IRPEF/IRES, né alla base imponibile IRAP.


FAQ Credito d’Imposta ZES Unica 2025

1. Quali sono i soggetti esclusi dal Credito d’Imposta ZES Unica?

Sono escluse alcune categorie di imprese per ragioni settoriali o finanziarie. Nello specifico, l’agevolazione non si applica ai settori della siderurgia, carbonifera, lignite, trasporti e relative infrastrutture (esclusi magazzinaggio e supporto ai trasporti), produzione/distribuzione di energia, e settori creditizio/finanziario. Sono inoltre escluse le imprese in stato di liquidazione, scioglimento o quelle considerate “in difficoltà” secondo la normativa europea.

2. Quali sono i vincoli temporali per l’utilizzo dei beni agevolati?

I beni strumentali acquistati con il Credito d’Imposta ZES Unica devono rimanere all’interno della struttura produttiva e concorrere alla produzione di valore per un periodo minimo di cinque anni dal momento della loro entrata in funzione. Per le piccole imprese, questo vincolo si riduce a tre anni. Il mancato rispetto di questo obbligo comporta la revoca dell’agevolazione e il recupero delle somme da parte dell’Agenzia delle Entrate.

3. È possibile cumulare il credito ZES con altre agevolazioni?

Sì, il Credito d’Imposta ZES Unica 2025 è cumulabile con altre misure di aiuto, come il Credito d’Imposta Transizione 5.0, una novità introdotta dalla Legge di Bilancio. Tuttavia, la regola fondamentale è che la somma totale degli aiuti ricevuti per lo stesso progetto di investimento non deve mai superare il limite massimo di intensità di aiuto previsto dalla Carta Europea degli Aiuti a Finalità Regionale.

4. A quanto ammonta l’investimento massimo agevolabile?

Il limite massimo per ogni singolo progetto di investimento è fissato a 100 milioni di euro. Se l’investimento supera questa soglia, la parte eccedente non è più ammissibile al beneficio. Per i progetti con costi ammissibili inferiori a 50 milioni di euro, vengono applicate le aliquote base con le maggiorazioni previste per le piccole e medie imprese.

By Redazione Campania

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