Economia Circolare: La Strategia Segreta per Sconfiggere il Cambiamento Climatico che Nessuno Ti Ha Spiegato

un collage di elementi da una parte ciminiere che emettono fumo grigio

L’economia circolare rappresenta una delle risposte più efficaci e concrete alla crisi climatica. Abbandonando il tradizionale modello lineare “produci, usa e getta”, questo sistema rigenerativo permette di ridurre drasticamente le emissioni di gas serra e la pressione sulle risorse naturali del nostro pianeta. Passare a un’economia circolare può tagliare fino al 39% delle emissioni globali di CO2. È una rivoluzione silenziosa che non si limita al riciclo, ma ripensa alla radice il nostro modo di produrre e consumare.

un collage di elementi da una parte ciminiere che emettono fumo grigio

Se ti sei mai chiesto come possiamo davvero fare la differenza contro il riscaldamento globale, la risposta potrebbe essere più vicina di quanto pensi. Non si tratta solo di auto elettriche o pannelli solari, ma di un cambiamento sistemico che parte dagli oggetti che usiamo ogni giorno.

Perché il Nostro Modello Attuale è un Vicolo Cieco?

Il sistema economico che ha dominato gli ultimi due secoli è definito “lineare”. Funziona in modo semplice e, purtroppo, devastante: estraiamo materie prime, le trasformiamo in prodotti, li usiamo per un periodo di tempo (spesso brevissimo) e poi li buttiamo via. Questo approccio ha generato un’enorme quantità di rifiuti e un consumo insostenibile di risorse.

Secondo il Circularity Gap Report, oggi solo l’8,6% dell’economia mondiale è circolare. Ciò significa che oltre il 90% delle risorse che estraiamo finisce per essere sprecato. Questo spreco ha un costo climatico enorme: la gestione delle risorse, dall’estrazione alla lavorazione fino allo smaltimento, è responsabile di circa il 45% delle emissioni globali di gas serra. In pratica, quasi metà del problema climatico deriva da come produciamo beni e cibo.

Cos’è Esattamente l’Economia Circolare?

Molti la associano solo alla raccolta differenziata, ma è molto di più. L’economia circolare è un modello economico progettato per auto-rigenerarsi. L’obiettivo è eliminare il concetto stesso di “rifiuto”, mantenendo prodotti, componenti e materiali al loro massimo valore e utilità in ogni momento.

Si basa su tre principi fondamentali, come definiti dalla Ellen MacArthur Foundation, una delle massime autorità in materia:

  1. Eliminare rifiuti e inquinamento fin dalla progettazione (Design Out Waste): I prodotti vengono pensati per essere durevoli, facili da smontare, riparare e riutilizzare.
  2. Mantenere prodotti e materiali in uso: Attraverso pratiche come il riuso, la riparazione, la rigenerazione e, solo alla fine, il riciclo.
  3. Rigenerare i sistemi naturali: Non solo si smette di danneggiare l’ambiente, ma si contribuisce attivamente a ripristinarlo, ad esempio attraverso l’agricoltura rigenerativa.

In che Modo l’Economia Circolare Combatte il Cambiamento Climatico?

Il legame tra economia circolare e cambiamento climatico è diretto e potente. Adottare pratiche circolari permette di tagliare le emissioni in modi diversi e complementari.

1. Riduzione delle Emissioni Industriali

La produzione di materiali come acciaio, alluminio, cemento e plastica è estremamente energivora e responsabile di una fetta enorme delle emissioni globali. Utilizzare materiali riciclati richiede molta meno energia. Ad esempio:

  • Produrre alluminio da materiale riciclato consuma il 95% di energia in meno rispetto alla produzione da materia prima (bauxite).
  • L’acciaio riciclato riduce il consumo energetico di circa il 75%.

Estendere la vita dei prodotti attraverso la riparazione e la rigenerazione significa semplicemente produrre meno cose nuove, evitando le emissioni associate.

2. Meno Sprechi, Meno Metano

Quando i rifiuti organici (cibo, sfalci, legno) finiscono in discarica, si decompongono in assenza di ossigeno, producendo metano (CH4), un gas serra con un potenziale climalterante circa 28 volte superiore a quello della CO2 su un orizzonte di 100 anni. L’economia circolare promuove il compostaggio e la digestione anaerobica, trasformando i rifiuti organici in compost per fertilizzare i suoli o in biogas per produrre energia.

3. Un Nuovo Valore per i Prodotti

Il modello circolare introduce concetti innovativi come il “prodotto come servizio” (PaaS). Invece di vendere un prodotto (es. una lavatrice), l’azienda vende il servizio (bucato pulito). Il produttore rimane proprietario del bene, incentivandolo a progettarlo per durare il più a lungo possibile, essere efficiente e facile da riparare. Questo contrasta l’obsolescenza programmata e riduce la necessità di nuove produzioni.

Un esempio famoso è quello di Philips, che non vende più solo lampadine ma offre “servizi di illuminazione” a grandi clienti come l’aeroporto di Schiphol ad Amsterdam, occupandosi di installazione, manutenzione e aggiornamento, garantendo massima efficienza e minimo spreco.

L’Italia è sulla Buona Strada?

L’Italia, sorprendentemente, è uno dei leader europei in questo campo. Secondo il Rapporto Nazionale sull’Economia Circolare 2023, il nostro Paese vanta il più alto tasso di riciclo sul totale dei rifiuti (urbani e speciali) in Europa, pari al 72%. Tuttavia, c’è ancora molta strada da fare per passare da una “economia del riciclo” a una vera e propria “economia circolare”, che includa la progettazione, il riuso e nuovi modelli di business.

Iniziative come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) hanno stanziato fondi significativi per accelerare questa transizione, finanziando progetti che vanno dalla modernizzazione degli impianti di trattamento dei rifiuti alla promozione di modelli di business circolari nelle filiere industriali strategiche.

La sfida è ora culturale e sistemica: serve un cambiamento di mentalità da parte di consumatori, imprese e istituzioni per abbracciare pienamente un futuro in cui nulla è un rifiuto, ma tutto è una risorsa.


FAQ – Domande Frequenti

1. Qual è la differenza principale tra economia circolare e riciclo? Il riciclo è solo una componente dell’economia circolare e spesso l’ultima opzione. L’economia circolare è un concetto più ampio che parte dalla progettazione (design) per evitare i rifiuti, promuovendo il riuso, la riparazione e la rigenerazione per mantenere i prodotti e i materiali in circolo il più a lungo possibile.

2. L’economia circolare può creare nuovi posti di lavoro? Sì, assolutamente. La transizione verso un’economia circolare stimola l’innovazione e crea occupazione in nuovi settori come la riparazione, la rigenerazione, la logistica inversa e lo sviluppo di materiali sostenibili. Si stima che in Europa possa generare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro entro il 2030.

3. Cosa posso fare come consumatore per supportare l’economia circolare? Puoi fare molto: privilegia l’acquisto di prodotti usati o ricondizionati, scegli beni durevoli e riparabili, ripara gli oggetti invece di buttarli, noleggia invece di comprare quando possibile e pratica una corretta raccolta differenziata. Supportare le aziende che adottano modelli di business circolari è un altro passo fondamentale.

By Redazione Campania

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