Il mare, per la Campania, non è solo una cornice di bellezza ineguagliabile, ma il cuore pulsante di un’economia robusta e dinamica. L’economia marittima e portuale rappresenta un pilastro strategico per l’intera regione, un motore che genera ricchezza, occupazione e proietta il territorio al centro delle rotte commerciali del Mediterraneo. Parliamo di un settore che, tra impatto diretto e indotto, muove ben 16,7 miliardi di euro, rappresentando oltre il 15% del totale dell’economia regionale.
Questa non è solo una questione di numeri, ma di persone, di aziende e di un know-how che affonda le sue radici in una tradizione marinara secolare. Dalle banchine frenetiche dei grandi scali commerciali alla minuziosa arte dei maestri d’ascia, l’economia blu campana è un ecosistema complesso e affascinante.

I Giganti del Tirreno: Napoli e Salerno al Centro delle Rotte
A guidare questa potente macchina economica sono i porti di Napoli e Salerno, gestiti dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale. Non semplici punti di approdo, ma veri e propri hub logistici multifunzionali che competono a livello internazionale.
Il Porto di Napoli è un gigante poliedrico. Da un lato, è uno dei principali terminal container del Paese, un ponte fondamentale per le merci che viaggiano tra l’Asia, l’Europa e le Americhe. Dall’altro, è una capitale del crocierismo, con la sua Stazione Marittima che accoglie ogni anno un flusso crescente di turisti. Nel solo 2024, il sistema portuale campano ha visto transitare 9 milioni di passeggeri e 1,8 milioni di crocieristi, a testimonianza di una vitalità eccezionale.
Poco più a sud, il Porto di Salerno si è ritagliato un ruolo di primo piano nel traffico Ro-Ro (navi che trasportano veicoli gommati) e nel settore delle cosiddette “autostrade del mare”. La sua efficienza e la sua posizione strategica lo rendono uno snodo cruciale per collegare l’Italia alla penisola iberica e al Nord Africa, alleggerendo il traffico su gomma e promuovendo una logistica più sostenibile.
Insieme, questi porti hanno movimentato quasi 32 milioni di tonnellate di merci, confermando la loro centralità nelle catene di approvvigionamento globali.
Oltre le Banchine: Un Ecosistema Produttivo Diffuso
L’economia del mare in Campania va ben oltre il carico e scarico delle merci. È una filiera che comprende:
- La Logistica e l’Intermodalità: Attorno ai porti gravitano interporti e piattaforme logistiche, come quelle di Nola e Marcianise, che creano un sistema integrato capace di connettere il trasporto marittimo con quello ferroviario e stradale.
- La Cantieristica Navale: La regione vanta una tradizione storica nella costruzione e riparazione navale, con eccellenze che operano sia nel settore commerciale che in quello da diporto.
- Il Turismo Nautico: Con oltre 500 km di costa e un’offerta impareggiabile di approdi turistici, dal Cilento alla Costiera Amalfitana, passando per le isole del Golfo, la nautica da diporto è un segmento ad altissimo valore aggiunto.
- La Filiera Ittica: La pesca e l’acquacoltura contribuiscono in modo significativo all’economia locale, portando sulle tavole prodotti di alta qualità.
Le province di Napoli e Salerno sono le protagoniste assolute, classificandosi rispettivamente al secondo e al quarto posto in Italia per numero di imprese legate all’economia del mare.
Sguardo al Futuro: ZES, Sostenibilità e Innovazione
Il futuro dell’economia marittima campana si gioca su tre campi principali: sviluppo infrastrutturale, sostenibilità e innovazione. La ZES (Zona Economica Speciale) unica per il Mezzogiorno rappresenta un’opportunità formidabile. Grazie a procedure burocratiche semplificate e a un regime di credito d’imposta per gli investimenti, la ZES mira ad attrarre nuove imprese e a potenziare quelle esistenti, rafforzando la connessione tra i porti e le aree industriali interne.
I fondi del PNRR stanno già finanziando interventi cruciali per migliorare l’ultimo miglio, potenziando i collegamenti stradali e ferroviari e accelerando la digitalizzazione delle procedure portuali. L’obiettivo è chiaro: creare un sistema logistico sempre più efficiente, veloce e, soprattutto, sostenibile.
La transizione ecologica è la vera sfida del domani. Si punta su progetti di cold ironing (l’elettrificazione delle banchine per ridurre le emissioni delle navi in sosta), sull’utilizzo di combustibili alternativi e sulla promozione di un’economia circolare all’interno degli scali. L’innovazione e la collaborazione tra imprese, centri di ricerca e istituzioni sono le chiavi per navigare con successo verso un futuro in cui la crescita economica vada di pari passo con la tutela di quella risorsa inestimabile che è il mare.
