Agrifotovoltaico in Campania: la svolta energetica per le imprese agricole

Pannelli fotovoltaici installati sul tetto di un capannone agricolo in Campania

La Campania, con la sua forte vocazione agricola e l’elevato irraggiamento solare, si conferma un territorio chiave per l’agrifotovoltaico. L’installazione di impianti fotovoltaici a servizio delle aziende non è solo una scelta ecologica, ma una vera strategia per abbattere i costi energetici, che possono incidere fino al 20% delle spese variabili in agricoltura.

Il panorama degli incentivi è dinamico e si concentra soprattutto sul Bando Parco Agrisolare, una misura nazionale finanziata con i fondi del PNRR che riserva risorse specifiche per il Sud Italia, inclusa la Campania.

Pannelli fotovoltaici installati sul tetto di un capannone agricolo in Campania

Bando Parco Agrisolare: l’opportunità principale

Il Bando Parco Agrisolare è l’iniziativa di maggiore rilievo per gli imprenditori agricoli campani che puntano all’autonomia energetica. Questo programma, gestito dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici), mette a disposizione contributi a fondo perduto significativi.

Le Percentuali di Contributo e i Beneficiari

Nelle Regioni del Mezzogiorno, come la Campania, il bando prevede un’agevolazione particolarmente vantaggiosa per le aziende agricole:

  • Contributo a fondo perduto fino all’80% delle spese ammissibili per l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti delle strutture aziendali.
  • Ammontare massimo del contributo che può arrivare fino a 2.330.000 euro per singolo beneficiario.
  • Destinatari: gli imprenditori agricoli (individuali o societari), le imprese agroindustriali e le cooperative agricole.

Un aspetto cruciale per la Campania e le altre regioni del Sud è la possibilità, in determinate condizioni, di non avere il vincolo di autoconsumo totale, permettendo la vendita in rete dell’energia prodotta in eccesso, massimizzando il ritorno economico dell’investimento.

Interventi Finanziabili: non solo pannelli

L’incentivo non si limita alla posa dei pannelli fotovoltaici sui fabbricati strumentali all’attività agricola. Le risorse sono utilizzabili anche per:

  1. Rimozione e smaltimento dell’amianto (o eternit) dalle coperture, un intervento fondamentale per la salute e la sicurezza.
  2. Realizzazione dell’isolamento termico dei tetti.
  3. Installazione di sistemi di accumulo (batterie) per ottimizzare l’autoconsumo.
  4. Realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto, utile anche per il benessere animale.

Importante: il Bando Agrisolare, storicamente, vieta l’installazione di impianti fotovoltaici a terra sui terreni agricoli, concentrando l’incentivo sulle coperture degli edifici esistenti.

Novità 2025: Agrivoltaico e Sblocco del TAR Campania

Se il Bando Agrisolare si focalizza sui tetti, un’altra prospettiva per i terreni è l’Agrivoltaico avanzato, un sistema che prevede l’installazione di pannelli sollevati (spesso a più di 4 metri da terra) per consentire la continuazione dell’attività agricola sottostante.

La Regione Campania, con atti specifici (come il DRD n. 399 del 15/07/2025), ha delineato i criteri per definire gli impianti agrivoltaici avanzati che possono accedere agli incentivi PNRR. Questi criteri impongono, ad esempio, un rapporto massimo tra la superficie dei moduli e quella agricola (LAOR) del 40%, garantendo un’interazione sostenibile tra produzione energetica e produzione agricola.

Inoltre, una recente sentenza (n. 881/2025) del TAR Campania ha sbloccato le installazioni in alcune aree agricole, annullando i divieti comunali e riaffermando che la competenza di identificare le zone idonee spetta a Stato e Regioni. Questo apre nuove prospettive per le aree agricole non più produttive o limitrofe a infrastrutture come autostrade (entro 300 metri) o zone industriali (entro 500 metri).

Per accedere a queste misure è fondamentale l’organizzazione: le domande per i bandi PNRR come Agrisolare sono in genere gestite tramite la piattaforma del GSE e seguono una procedura “a sportello”, quindi la velocità di presentazione è spesso decisiva.


FAQ su Incentivi Fotovoltaico Agricolo in Campania

Quali sono i principali beneficiari degli incentivi fotovoltaici in Campania?

Gli incentivi principali, come il Bando Parco Agrisolare, sono destinati a imprenditori agricoli (sia individuali che societari), imprese agroindustriali e cooperative. In quanto regione del Sud, la Campania beneficia di una quota riservata e di percentuali di contributo a fondo perduto molto elevate, che possono arrivare fino all’80% delle spese ammissibili.

È possibile installare pannelli fotovoltaici direttamente sui terreni agricoli in Campania?

Il Bando Agrisolare (PNRR) generalmente vieta l’installazione a terra per non sottrarre superficie alla coltivazione. L’incentivo è mirato alle coperture dei fabbricati aziendali. Esiste però il concetto di Agrivoltaico avanzato, con strutture rialzate che permettono l’attività agricola, per il quale la Regione Campania ha stabilito criteri specifici per l’accesso a fondi dedicati.

Quali spese, oltre ai pannelli, copre il Bando Parco Agrisolare?

Il finanziamento è molto più ampio della sola installazione dell’impianto. Copre interventi di efficientamento cruciali come la rimozione e lo smaltimento dell’amianto dai tetti, l’isolamento termico e l’acquisto di sistemi di accumulo. Questi interventi combinati assicurano un progetto di riqualificazione energetica completo e di maggiore impatto sull’efficienza aziendale.

Gli incentivi in Campania prevedono anche finanziamenti per i giovani agricoltori?

Sì, la Regione Campania promuove misure specifiche, spesso nell’ambito dei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR), che concedono contributi forfettari ai giovani agricoltori under 40 che si insediano. Tali bandi includono regolarmente tra le spese ammissibili anche gli investimenti in energie rinnovabili e in tecnologie per l’agricoltura di precisione.

By Redazione Campania

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