Il catasto ha valore probatorio nei casi previsti dalla legge, principalmente in relazione alla determinazione delle imposte e alla dimostrazione della proprietà o dei diritti reali sugli immobili.
- Valore probatorio delle risultanze catastali: Le risultanze catastali possono avere valore probatorio nei giudizi civili, ma non costituiscono di per sé prova assoluta della proprietà. Questo significa che, in assenza di altre prove più forti (come un titolo di proprietà), i dati catastali possono essere utilizzati come indizio della proprietà. Il valore probatorio delle risultanze catastali è spesso limitato a confermare o contraddire altre prove presentate.
- Utilizzo nei procedimenti tributari: Le risultanze catastali assumono un valore probatorio significativo nei procedimenti tributari per la determinazione delle imposte relative agli immobili. Gli enti impositori possono utilizzare i dati catastali per accertare il valore imponibile degli immobili ai fini delle imposte sul reddito, imposte comunali sugli immobili, ecc.
- Normativa di riferimento:
- Codice Civile: L’art. 950 del Codice Civile stabilisce che in mancanza di titoli sufficienti a determinare la proprietà, il giudice può fondare il suo giudizio sui dati catastali.
- Codice di Procedura Civile: Il codice prevede la possibilità di utilizzo dei dati catastali come mezzi di prova, in particolare nell’ambito delle liti relative ai confini e alla proprietà.
Ecco un estratto rilevante dal Codice Civile:
- Art. 950 del Codice Civile: “Quando i confini tra i fondi non possono essere altrimenti determinati, il giudice li stabilisce avuto riguardo alle mappe catastali e ad ogni altro documento probatorio.”
Pertanto, il catasto assume un valore probatorio importante ma non assoluto, essendo spesso integrato o confermato da altre prove documentali o testimoniali.
