Caparra confirmatoria e acconto sono due termini spesso utilizzati in modo improprio, generando confusione e potenziali controversie. In realtà, si tratta di due figure giuridiche distinte con differenti funzioni e conseguenze.

Quando la caparra confirmatoria diventa acconto?
Caparra confirmatoria: definizione e funzione
La caparra confirmatoria, disciplinata dall’articolo 1385 del Codice Civile, è una somma di denaro versata da una parte all’altra a conferma della conclusione di un contratto. La sua funzione principale è duplice:
- Garanzia: in caso di inadempimento di una delle parti, la parte adempiente può trattenere la caparra o, se recedente per giusta causa, esigerne il doppio da quella inadempiente.
- Prova scritta: la caparra confirmatoria costituisce prova scritta dell’avvenuto accordo contrattuale.
Acconto: definizione e funzione
L’acconto, invece, non ha una specifica disciplina normativa ed è semplicemente un’anticipazione del prezzo pattuito per la compravendita di un bene o la prestazione di un servizio. La sua funzione è unicamente quella di diminuire il debito residuo alla conclusione del contratto.
Differenze fondamentali tra caparra confirmatoria e acconto
Le differenze sostanziali tra caparra confirmatoria e acconto si riassumono in tre punti chiave:
- Funzione: la caparra ha una funzione di garanzia e prova, mentre l’acconto ha unicamente la funzione di anticipo del prezzo.
- Disciplina: la caparra confirmatoria è disciplinata dall’articolo 1385 del Codice Civile, mentre l’acconto non ha una specifica disciplina normativa.
- Restituzione: in caso di recesso unilaterale, la caparra confirmatoria può essere tratenuta o raddoppiata a seconda della parte che recede, mentre l’acconto deve sempre essere restituito.
Quando la caparra confirmatoria diventa acconto?
La caparra confirmatoria diventa automaticamente acconto in due casi specifici:
- Consegna del bene o esecuzione del servizio: al momento della consegna del bene o dell’esecuzione del servizio, la caparra perde la sua funzione di garanzia e diventa acconto, ovvero un’anticipazione del prezzo.
- Accordo tra le parti: le parti, in sede di stipula del contratto, possono espressamente stabilire che la caparra confirmatoria abbia anche la funzione di acconto. In questo caso, la caparra verrà imputata al prezzo finale del bene o del servizio.
Esempio pratico: compravendita di un immobile
Immaginiamo la compravendita di un immobile. Le parti stipulano un contratto preliminare di vendita e l’acquirente versa al venditore una caparra confirmatoria del 10% del prezzo pattuito. Se il contratto di compravendita definitivo viene regolarmente stipulato e concluso, la caparra confirmatoria perde la sua funzione di garanzia e diventa acconto, venendo detratta dal prezzo finale dell’immobile.
Caparra confirmatoria e acconto sono due strumenti contrattuali distinti con differenti funzioni e conseguenze. È fondamentale comprenderne le differenze per evitare spiacevoli equivoci e tutelare i propri diritti. In caso di dubbi, è sempre consigliabile consultare un professionista legale per ricevere una consulenza personalizzata.