Ricarico Farmacie: Quanto Guadagnano su Farmaci SSN e Prodotti

il vero ricarico delle farmacie in Italia

Quando si parla di farmacie, il tema del guadagno e del ricarico è uno dei più dibattuti, spesso circondato da poca chiarezza. Capire quanto ricaricano le farmacie in Italia non è semplice, perché il meccanismo di formazione del prezzo e del margine è un sistema a due velocità: una regolamentata per i farmaci a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e una molto più libera e dinamica per tutti gli altri prodotti, come i farmaci da banco (OTC), gli integratori e la dermocosmesi.

È fondamentale, prima di tutto, fare chiarezza tra i termini:

  • Margine: La differenza tra prezzo di vendita e costo di acquisto, espressa in percentuale sul prezzo di vendita. È il guadagno lordo della farmacia.
  • Ricarico: La differenza tra prezzo di vendita e costo di acquisto, espressa in percentuale sul costo di acquisto.

Nella pratica quotidiana e nella percezione comune, si parla più spesso di ricarico per indicare la maggiorazione sul costo originale.

il vero ricarico delle farmacie in Italia

Il Complesso Scenario dei Farmaci SSN: Remunerazione Regolamentata

Per i farmaci che vengono erogati con ricetta medica a carico del Servizio Sanitario Nazionale, il ricarico della farmacia è strettamente regolamentato dalla legge. Non è un margine che il farmacista può decidere arbitrariamente, ma una remunerazione definita per decreto.

Il modello di remunerazione sui farmaci etici (quelli con prescrizione) è stato oggetto di diverse riforme nel tempo, l’ultima delle quali ha introdotto un sistema “misto” che mira a bilanciare l’onere per lo Stato e garantire la sostenibilità delle farmacie, specialmente quelle rurali o con fatturato più basso.

Secondo le disposizioni più recenti, la remunerazione della farmacia sui medicinali rimborsati si basa su una combinazione di quote:

  1. Quota Fissa (o Forfait): Un importo stabilito per ogni confezione di farmaco dispensata. Questa componente serve a coprire i costi operativi indipendenti dal costo del farmaco stesso (gestione, personale, affitto).
  2. Quota Percentuale: Una percentuale del prezzo ex-factory (il prezzo di fabbrica) del farmaco. Questa percentuale è spesso regressiva, cioè diminuisce all’aumentare del prezzo del medicinale. Le norme del 2024, ad esempio, hanno previsto una revisione di queste quote.

Non esiste un unico “ricarico” fisso. Il sistema è stratificato per fasce di prezzo e include anche una quota di spettanza per il grossista. In sintesi, il margine lordo della farmacia sui farmaci etici si muove in fasce predefinite, non libere. Le simulazioni indicano che il margine lordo medio sui farmaci etici si attesta intorno al 20-25% del prezzo al pubblico al netto dell’IVA, ma con forti variazioni in base al costo del farmaco.

I Prodotti a Libera Vendita: Dove il Ricarico Varia

La vera differenza di guadagno si trova sui prodotti a libera vendita, il cosiddetto “non farmaco” o area di libera vendita. Questa categoria include:

  • Farmaci da banco (OTC e SOP)
  • Integratori alimentari
  • Prodotti per l’igiene e la cura personale
  • Dermocosmetici
  • Dispositivi medici
  • Prodotti per la prima infanzia

Su questi articoli, la farmacia è libera di applicare un proprio ricarico, seguendo le dinamiche del libero mercato, come la concorrenza (online e fisica), le offerte dei fornitori e le politiche di prezzo aziendali.

Ricarichi Medi per Categoria (Stime del Settore)

I ricarichi in questo segmento sono significativamente più alti e rappresentano la vera leva finanziaria per la sostenibilità di molte farmacie. Le stime di settore e le analisi di business plan mostrano che:

  • Farmaci da Banco (OTC): Il ricarico può variare, ma spesso si attesta in un range compreso tra il 35% e il 50% del costo di acquisto.
  • Integratori Alimentari: Sono considerati un pilastro per la marginalità. Molte farmacie applicano ricarichi che superano il 50% e possono arrivare anche al 60% sul costo di acquisto, specialmente sui marchi meno diffusi o a maggiore specializzazione.
  • Cosmetici e Dermocosmetici: Spesso sono i prodotti con il ricarico più elevato, potendo raggiungere il 40% – 50% di margine lordo (che corrisponde a ricarichi ancora superiori sul costo). Questo perché il valore aggiunto percepito dal cliente (consulenza, servizio) è molto alto.

Esempio Pratico: Se una farmacia acquista un integratore a €10 (netto IVA) e lo rivende applicando un ricarico del 50%, il prezzo di vendita sarà €15 (netto IVA). Se applica un ricarico del 60%, il prezzo di vendita sale a €16 (netto IVA). Su questo prezzo verrà poi calcolata l’IVA, generalmente al 10% o 22% a seconda del prodotto.

I cosmetici e gli integratori, con i loro margini più alti, sono vitali per compensare i margini ridotti sui farmaci SSN. Un’analisi di settore evidenzia che l’utile netto finale di una farmacia ben gestita si colloca tra il 4% e il 7% del fatturato totale, dopo aver coperto tutti i costi operativi (personale, affitto, tasse). Se il margine lordo complessivo di una farmacia è in media del 30-35% del fatturato, è evidente come i prodotti con ricarichi elevati siano fondamentali per raggiungere tale media.

Il Margine Non è Utile Netto: I Costi Operativi

È cruciale non confondere il ricarico (o il margine lordo) con l’utile netto. I margini di ricarico, anche se apparentemente alti su alcune categorie, devono coprire una struttura di costi importante:

  • Costo del Personale: Le farmacie impiegano farmacisti e personale qualificato, che rappresentano una delle voci di costo più pesanti, stimata intorno al 10-15% del fatturato.
  • Costi Fissi e di Gestione: Affitto, utenze, manutenzioni, software gestionali, assicurazioni. Per una farmacia media, i costi fissi possono rappresentare circa il 20% del fatturato annuale.
  • Tasse e Imposte: IRES, IRAP e contributi previdenziali (ENPAF).

Come ha sottolineato un esperto di management farmaceutico, “Il ricarico è lo strumento per definire il prezzo, ma la vera sfida della farmacia moderna è ottimizzare l’assortimento e la gestione dei costi per trasformare il margine lordo in un utile netto sostenibile.”

Conclusioni: Un Equilibrio Precario

Il quadro che emerge è quello di un’attività commerciale che opera sotto una duplice pressione. Da un lato, la necessità di dispensare farmaci essenziali con margini imposti e spesso esigui (i farmaci etici). Dall’altro, la competizione crescente (anche dall’online) sui prodotti a libero mercato, dove è necessario applicare ricarichi superiori al 50% sul costo di acquisto per garantire la copertura dei costi fissi e assicurare un margine di guadagno al titolare.

Per un cittadino, la percezione è quella di prezzi molto diversi tra una farmacia e l’altra, soprattutto su integratori e cosmetici, proprio perché il ricarico sui prodotti a libera vendita è l’unico elemento di flessibilità che permette alla farmacia di sopravvivere in un sistema parzialmente vincolato.


Domande Frequenti (FAQ)

1. Perché i prezzi dei farmaci da banco variano così tanto tra farmacie diverse? La variazione è dovuta alla libertà di prezzo sui farmaci da banco (OTC) e sui prodotti non rimborsabili (integratori, cosmetici). A differenza dei farmaci etici SSN, su questi articoli il farmacista può applicare il ricarico che desidera, in base alla sua strategia commerciale, agli sconti ottenuti dai fornitori e alla concorrenza locale o online.

2. Qual è il margine di guadagno lordo medio di una farmacia in generale? Il margine lordo complessivo di una farmacia ben gestita si attesta mediamente tra il 30% e il 35% del fatturato totale. Questa percentuale è il risultato della media tra i margini bassi e regolamentati sui farmaci SSN e i margini più elevati (che possono superare il 50% sul costo di acquisto) sui prodotti di libera vendita come integratori e dermocosmesi.

3. Il ricarico sui farmaci etici (con ricetta) è deciso dal farmacista? No, il ricarico sui farmaci etici (a carico del SSN) è stabilito e regolamentato da decreti e normative statali, non dal singolo farmacista. La farmacia riceve una remunerazione mista composta da una quota fissa per confezione e una quota percentuale regressiva sul prezzo ex-factory. Questo sistema non offre flessibilità di prezzo.

4. Che impatto hanno gli integratori sui guadagni di una farmacia? Gli integratori alimentari e i cosmetici hanno un impatto cruciale. Essendo prodotti a libero mercato, permettono di applicare ricarichi elevati, spesso superiori al 50% sul costo. Questo aiuta la farmacia a compensare i margini ridotti imposti sui farmaci rimborsabili dal SSN e a coprire gli elevati costi operativi fissi, come il personale e l’affitto.

By Redazione Campania

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