Rifare la pavimentazione interna di un’abitazione è un intervento comune che può rinnovare significativamente l’aspetto e il comfort degli ambienti. Tuttavia, dal punto di vista normativo e fiscale, è fondamentale capire se tale opera rientri nella manutenzione ordinaria o nella manutenzione straordinaria. Questa distinzione, infatti, determina i permessi necessari e la possibilità di accedere a eventuali detrazioni fiscali, come il Bonus Ristrutturazioni, anche nel 2025.

Manutenzione Ordinaria vs. Straordinaria: La Distinzione Chiave per i Pavimenti
Il Testo Unico dell’Edilizia (D.P.R. 380/01) all’articolo 3, comma 1, definisce le diverse categorie di interventi edilizi. È qui che troviamo la distinzione fondamentale:
- Manutenzione Ordinaria (lett. a): “gli interventi edilizi che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti”.
- Per i pavimenti, rientra in questa categoria la semplice sostituzione della pavimentazione esistente con un’altra di uguale tipologia e caratteristiche (es. sostituire vecchie piastrelle con nuove piastrelle, senza modificare il sottofondo). Questi interventi sono generalmente considerati edilizia libera e non richiedono titoli abilitativi specifici.
- Manutenzione Straordinaria (lett. b): “le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino la volumetria complessiva degli edifici e non comportino modifiche delle destinazioni di uso”. Include anche il frazionamento o accorpamento delle unità immobiliari. (Fonte: Gazzetta Ufficiale – D.P.R. 380/01 – consultare l’art. 3 per le definizioni complete).
Quando il Rifacimento della Pavimentazione Interna è Manutenzione Straordinaria?
Il rifacimento della pavimentazione interna si configura come manutenzione straordinaria (e non più edilizia libera) quando l’intervento è più invasivo della semplice sostituzione delle finiture. Tipicamente accade se:
- Si interviene sul sottofondo: Ad esempio, se si demolice il massetto esistente per rifarlo, o se si modifica la sua quota.
- Si cambia la tipologia di materiale con impatti sul massetto: Passare da una moquette a un parquet che richiede un sottofondo diverso o un intervento sul massetto.
- Si realizza o si modifica un impianto di riscaldamento a pavimento: Questo comporta necessariamente un intervento sul massetto e sull’impiantistica.
- È parte di un intervento più ampio di manutenzione straordinaria: Se il rifacimento del pavimento è contestuale ad altre opere qualificate come straordinarie (es. spostamento di tramezzi, rifacimento completo degli impianti idraulico o elettrico), anche la pavimentazione viene assorbita in tale categoria.
- Si realizzano opere accessorie che modificano l’impianto: Ad esempio, se per posare il nuovo pavimento si devono spostare o modificare tubazioni sottostanti.
Portali specializzati come Edilportale.com spesso chiariscono questi aspetti, sottolineando come “la discriminante sia l’innovazione rispetto alla situazione preesistente e l’intervento su elementi strutturali o impiantistici sottostanti la mera finitura”. (Consultare Edilportale – Guide Edilizia per approfondimenti).
Permessi Necessari nel 2025: CILA o Edilizia Libera?
In base alla classificazione dell’intervento:
- Edilizia Libera: Per la manutenzione ordinaria, come la semplice sostituzione del pavimento con uno identico o similare senza interventi sul massetto, non è richiesto alcun titolo abilitativo. Il Glossario Unico per le Opere di Edilizia Libera (DM 2 marzo 2018) elenca queste opere. (Fonte: Gazzetta Ufficiale – Glossario Edilizia Libera).
- CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata): È il titolo abilitativo generalmente richiesto per gli interventi di manutenzione straordinaria “leggera”, ovvero quelli che non riguardano parti strutturali dell’edificio, non modificano la volumetria complessiva né la destinazione d’uso. Il rifacimento della pavimentazione interna che comporti la modifica del massetto o l’integrazione con un impianto di riscaldamento a pavimento rientra solitamente in questa casistica. La CILA richiede l’asseverazione di un tecnico abilitato (geometra, architetto, ingegnere).
Per interventi più complessi che potrebbero toccare aspetti strutturali, potrebbe essere necessaria una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività). È sempre consigliabile verificare presso lo Sportello Unico per l’Edilizia (SUE) del proprio Comune.
Detrazioni Fiscali per il Rifacimento Pavimenti (Bonus Ristrutturazioni 2025)
Se l’intervento di rifacimento della pavimentazione interna si qualifica come manutenzione straordinaria (per le singole unità abitative), è possibile accedere al Bonus Ristrutturazioni Edilizie. Per le parti comuni condominiali, anche la manutenzione ordinaria dei pavimenti può essere detraibile.
A maggio 2025, è fondamentale verificare lo stato e le condizioni del Bonus Ristrutturazioni (tipicamente una detrazione IRPEF del 50% su una spesa massima di 96.000 € per unità immobiliare, ma aliquote e condizioni possono variare con le leggi di bilancio annuali). Punti chiave:
- Solo per manutenzione straordinaria (su singole unità): La semplice sostituzione non dà diritto al bonus se non rientra in un contesto più ampio.
- Pagamenti Tracciabili: È obbligatorio utilizzare bonifici bancari o postali “parlanti”.
- Documentazione: Conservare fatture, ricevute dei bonifici, CILA (se presentata), e altri documenti pertinenti.
- Comunicazione ENEA: Potrebbe essere richiesta se l’intervento comporta un risparmio energetico (es. isolamento del solaio sotto il pavimento, riscaldamento a pavimento).
La fonte più autorevole per le detrazioni fiscali è la guida “Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali” pubblicata e aggiornata periodicamente dall’Agenzia delle Entrate. (Fonte: Agenzia delle Entrate – Guide Fiscali – verificare l’ultima versione della guida disponibile).
Passaggi Chiave per un Rifacimento a Regola d’Arte (e a Norma)
- Valutazione Tecnica Preliminare: Consultare un tecnico (geometra, architetto) per definire la natura dell’intervento, verificare i permessi necessari e la possibilità di accedere ai bonus.
- Scelta dei Materiali: In base a estetica, funzionalità, durabilità e budget.
- Preparazione del Sottofondo: Fase cruciale, specialmente se si rifà il massetto o si installa riscaldamento a pavimento.
- Posa in Opera: Affidarsi a professionisti qualificati.
- Gestione Burocratica: Presentazione della CILA (se necessaria) e raccolta dei documenti per le detrazioni.
Siti come Lavorincasa.it offrono spesso guide pratiche e consigli sulle fasi di rifacimento delle pavimentazioni e sulla scelta dei materiali. (Lavorincasa.it – Pavimenti).
Conclusione
Il rifacimento della pavimentazione interna è manutenzione straordinaria quando si va oltre la semplice sostituzione delle finiture, intervenendo sul massetto, sugli impianti sottostanti, o se l’opera è parte di una ristrutturazione più complessa. Nel 2025, questa classificazione è cruciale per determinare la necessità di una CILA e per poter beneficiare del Bonus Ristrutturazioni.
Data la complessità normativa e le implicazioni fiscali, è sempre indispensabile consultare un tecnico abilitato (geometra, architetto o ingegnere) e l’Ufficio Tecnico del proprio Comune prima di iniziare i lavori. Solo così si potrà procedere in sicurezza, nel rispetto delle regole e sfruttando al meglio le agevolazioni disponibili.