Le tensioni economiche internazionali si sono intensificate dopo l’annuncio dei nuovi dazi commerciali da parte dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Le misure, presentate come parte di un “Liberation Day”, hanno colpito in modo significativo i mercati finanziari mondiali, spingendo le borse asiatiche e americane verso forti ribassi.
Le Reazioni in Asia: Crolli Diffusi
Le principali piazze finanziarie asiatiche hanno registrato perdite pesanti dopo la reazione negativa di Wall Street. L’indice Nikkei 225 di Tokyo ha chiuso con un crollo del 4,3%, mentre il Kospi della Corea del Sud ha perso l’1,8%. Anche l’ASX 200 australiano ha registrato un calo del 2,2%. I mercati di Shanghai, Hong Kong, Taiwan e Indonesia erano chiusi per festività, attenuando momentaneamente l’effetto domino nella regione.
Cosa Prevedono i Nuovi Dazi
Trump ha annunciato una tariffa minima del 10% su tutte le importazioni globali, con aliquote molto più elevate per specifici paesi, come la Cina e membri dell’Unione Europea, colpiti da dazi fino al 34%. I paesi più piccoli e vulnerabili dell’Asia hanno visto imposte salire addirittura fino al 49%. L’obiettivo dichiarato è quello di rendere i prodotti americani più competitivi e incentivare il ritorno della produzione manifatturiera negli Stati Uniti.
Effetti Immediati sui Mercati Finanziari
L’annuncio dei dazi ha avuto un impatto immediato e devastante su Wall Street:
- S&P 500: -4,8%
- Dow Jones: -4%
- Nasdaq Composite: -6%
- Russell 2000: -6,6%, oltre il 20% sotto il massimo storico
Quattro titoli su cinque nell’indice S&P 500 hanno registrato perdite. Tra i più colpiti:
- Best Buy: -17,8%
- United Airlines: -15,6%
- Target: -10,9%
Le aziende più penalizzate sono state quelle che dipendono dalle importazioni o che operano a livello globale, in particolare nei settori della tecnologia, della distribuzione e dei viaggi.
Danni Economici Previsti
Secondo UBS, le nuove tariffe potrebbero ridurre la crescita economica statunitense di 2 punti percentuali e far aumentare l’inflazione fino a quasi il 5% nel corso dell’anno. Gli esperti parlano di un “cocktail tossico” di crescita in frenata e pressione sui prezzi, con impatti duraturi sia sull’economia reale che sulla fiducia degli investitori.
Risposta delle Valute e delle Materie Prime
Il dollaro statunitense è sceso contro lo yen giapponese, passando da 146,06 a 145,39, mentre l’euro è salito a 1,1095 dollari. Anche l’oro, tradizionale bene rifugio, ha subito un calo, così come il petrolio:
- Greggio WTI: -0,70$, a 66,25$ al barile
- Brent: -0,64$, a 69,50$ al barile
Le Parole di Trump e le Prospettive Future
Nonostante le forti turbolenze, Trump ha minimizzato l’impatto delle sue politiche, dichiarando che “i mercati stanno per esplodere” e che gli Stati Uniti si avviano verso un “boom economico”. Tuttavia, molti analisti temono che questi dazi possano rimanere in vigore a lungo, influenzando negativamente il commercio globale e le relazioni diplomatiche.
Il Ruolo della Federal Reserve
Con la pressione sull’economia in aumento, la Federal Reserve potrebbe essere costretta a tagliare i tassi di interesse per sostenere la crescita. Tuttavia, una politica monetaria più espansiva potrebbe alimentare ulteriormente l’inflazione, già sotto osservazione da parte delle famiglie americane, che temono un aumento delle spese quotidiane, soprattutto sulle bollette.
In Sintesi
I nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti rappresentano una svolta significativa nel panorama economico globale. L’effetto a catena sui mercati, sulle aziende e sulle famiglie è già evidente, e gli scenari futuri restano incerti. Con l’inasprimento delle politiche commerciali, il mondo osserva con attenzione l’evolversi della situazione, tra timori per la crescita e speranze di una ripresa più equa e sostenibile.
