Il panorama degli incentivi per le imprese che investono nel Mezzogiorno ha raggiunto un punto di svolta con l’introduzione della Zona Economica Speciale (ZES) Unica. Questa nuova cornice normativa non solo centralizza gli sforzi per la crescita del Sud Italia, ma offre anche una straordinaria opportunità di cumulo con l’agevolazione per l’acquisto di macchinari 4.0. Per le aziende che mirano all’innovazione e alla digitalizzazione dei processi produttivi, questa combinazione può portare a un super-bonus fino all’80% dell’investimento iniziale in alcune specifiche condizioni.

Investimenti Ammessi: Cosa Rientra nella ZES Unica?
Il Credito d’Imposta per gli investimenti nella ZES Unica (istituita dal D.L. 124/2023) è mirato a sostenere i progetti che rientrano nella definizione di “investimento iniziale”. Le categorie di beni agevolabili sono ben definite e includono:
- Macchinari, impianti e attrezzature varie nuovi: Devono essere destinati a strutture produttive già esistenti o di nuova costituzione all’interno dell’area ZES Unica (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e aree assistite dell’Abruzzo).
- Acquisto di terreni: Rientrano nei costi ammissibili.
- Acquisizione, realizzazione o ampliamento di immobili strumentali: Gli immobili devono essere funzionali all’investimento.
È cruciale sapere che il valore complessivo di terreni e immobili strumentali non può superare il 50% del valore totale dell’investimento agevolato. Inoltre, l’investimento deve essere realizzato in un arco temporale definito dalla normativa (ad esempio, per il 2024, gli investimenti ammessi sono quelli realizzati dal 1° gennaio al 15 novembre 2024).
La Leva Aggiuntiva: Macchinari 4.0 (Allegati A e B)
Il vero moltiplicatore di valore si ottiene con la combinazione tra ZES Unica e il Credito d’Imposta Transizione 4.0 per l’acquisto di beni strumentali.
Quando un’azienda del Mezzogiorno acquista un macchinario che rientra nell’Allegato A (beni materiali) o nell’Allegato B (beni immateriali/software) della Legge 232/2016 (la normativa 4.0), può beneficiare di due distinti crediti d’imposta cumulabili tra loro:
- Credito d’Imposta ZES Unica: L’intensità dell’aiuto varia in base alla dimensione dell’impresa e alla localizzazione, arrivando al 60% per le piccole imprese in regioni come Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.
- Credito d’Imposta Macchinari 4.0: Per gli investimenti effettuati tra il 2023 e il 2025 (nella disciplina Transizione 4.0), l’aliquota standard è del 20% per la quota di investimento fino a 2,5 milioni di euro (beni Allegato A).
Il Cumulo Ottimale: Attenzione ai Limiti Massimi
La norma comunitaria consente il cumulo delle agevolazioni a condizione che l’intensità complessiva dell’aiuto non superi la soglia massima prevista dalla Carta degli Aiuti a Finalità Regionale per l’area in cui si effettua l’investimento.
Consideriamo l’esempio di una piccola impresa (fino a 50 milioni di euro di investimento totale) situata in Campania:
Credito d’Imposta | Aliquota (Esempio Piccola Impresa) |
ZES Unica | 60% |
Macchinari 4.0 (fino a 2,5 M€) | 20% |
Cumulo Teorico | 80% |
In pratica, si può arrivare a coprire l’intero investimento (80% nel caso della PMI in area C) senza superare l’intensità massima stabilita dalla Carta degli Aiuti. Per esempio, se la ZES Unica copre il 60% e l’intensità massima di aiuto è il 60%, il Credito 4.0 si applica solo sul residuo 40% del costo non coperto, ma il beneficio fiscale totale (che non è tecnicamente un aiuto di Stato) può comunque avvicinarsi all’80% sul costo sostenuto.
L’elemento chiave per massimizzare il beneficio è che i beni rientrino nelle specifiche tecniche di “interconnessione” previste dalla normativa 4.0. È obbligatorio un’analisi tecnica (per investimenti sopra i 300.000 euro) o una dichiarazione del legale rappresentante (sotto i 300.000 euro) che ne attesti l’idoneità.
La ZES Unica e il Credito 4.0 rappresentano una leva finanziaria potentissima per le aziende del Sud Italia che puntano sulla digitalizzazione e sull’innovazione produttiva, permettendo di ammortizzare rapidamente il costo dei nuovi macchinari.
FAQ Essenziali per la ZES Unica e 4.0
D: Quali sono le aliquote massime del Credito d’Imposta ZES Unica per le diverse dimensioni aziendali?
R: Le percentuali variano in base alla Carta degli Aiuti Regionali. Nelle regioni più agevolate (Campania, Puglia, Calabria, Sicilia) l’aliquota massima è del 60% per le piccole imprese, del 50% per le medie e del 40% per le grandi. Nelle zone assistite dell’Abruzzo l’aliquota è del 15%. Il credito è commisurato all’investimento iniziale fino a un massimo di 100 milioni di euro per progetto.
D: I beni 4.0 acquistati devono essere “nuovi” anche per la ZES Unica?
R: Assolutamente sì, per entrambe le agevolazioni è necessario che i macchinari, impianti e attrezzature varie siano beni strumentali nuovi. L’unica eccezione nella ZES Unica riguarda l’acquisizione di terreni e immobili strumentali, che possono essere anche usati, ma sempre entro il limite del 50% del valore complessivo del progetto di investimento.
D: Come si sfrutta in concreto la sinergia tra ZES Unica e Credito 4.0?
R: Si tratta di due crediti d’imposta distinti, entrambi utilizzabili esclusivamente in compensazione tramite modello F24. Il beneficio ZES Unica è fruibile in quote annuali e richiede una comunicazione preventiva e consuntiva all’Agenzia delle Entrate, mentre il credito 4.0 (per gli investimenti dal 2023 in poi) si usa in tre quote annuali dal momento dell’interconnessione del bene.