Che Tipo di Atto Amministrativo è una Richiesta di Parere?

Diagramma di flusso che illustra il procedimento amministrativo

Una richiesta di parere è un atto amministrativo strumentale e preparatorio, non un provvedimento. Non incide direttamente sugli interessi dei privati e non produce effetti giuridici esterni definitivi.

Punti Chiave:

  • Natura Giuridica: Atto amministrativo in senso lato, ma non provvedimento (che è l’atto finale del procedimento).
  • Funzione: Propulsiva e ausiliaria. Serve a sollecitare l’attività di un organo consultivo o ad acquisire elementi conoscitivi necessari per la successiva decisione dell’organo attivo.
  • Collocazione: Endoprocedimentale (interno ad un procedimento amministrativo principale) e strumentale al provvedimento finale.

La Classificazione degli Atti Amministrativi e il Ruolo del Parere

Nel vasto panorama degli atti amministrativi, è fondamentale distinguere tra il Provvedimento (l’atto che conclude il procedimento e produce effetti giuridici esterni) e gli Atti Diversi dal Provvedimento (atti preparatori, interni, strumentali). La richiesta di parere rientra in quest’ultima categoria.

Diagramma di flusso che illustra il procedimento amministrativo

La Distinzione Cruciale: Provvedimento vs. Atti Strumentali

Il diritto amministrativo distingue gli atti in base alla loro efficacia e funzione:

  1. Provvedimenti: Atti unilaterali con funzione decisoria ed effetto esterno. Hanno i caratteri di imperatività (imposizione unilaterale) ed esecutorietà (capacità di essere portati ad esecuzione coattiva). Esempio: Una concessione edilizia, una sanzione.
  2. Atti Diversi dal Provvedimento: Atti che assolvono funzioni strumentali e secondarie, non hanno imperatività né esecutorietà.

La richiesta di parere si inquadra negli atti diversi dal provvedimento e specificamente tra gli atti propulsivi (quelli che mirano a promuovere l’attività di altri soggetti o organi).

Il Parere Acquisito: Atto Consultivo, Non Richiesta

È importante non confondere la richiesta di parere con il parere stesso che viene rilasciato in risposta.

AttoSoggetto che lo EmanaNatura GiuridicaFunzione
Richiesta di ParereOrgano di amministrazione attiva (l’organo che deve decidere)Atto propulsivoAvvia l’attività consultiva.
ParereOrgano consultivoManifestazione di giudizio o scienzaFornisce elementi tecnici, di legittimità o di opportunità all’organo attivo.

Il parere (l’atto con cui si esprime il giudizio) è un atto ausiliario o consultivo, rientrando tra le manifestazioni di scienza o di giudizio che l’amministrazione utilizza per decidere “con cognizione di causa” (L. 241/90, art. 16).


Tipologie di Pareri Sollecitati dalla Richiesta

La richiesta di parere può riguardare diverse tipologie di giudizi, che influenzano il procedimento amministrativo in modo differente:

1. Classificazione per Obbligatorietà e Vincolatività

La classificazione più nota riguarda l’obbligo di richiederlo e l’obbligo di conformarsi:

  • Parere Facoltativo e Non Vincolante: L’organo attivo può richiederlo e, se lo fa, non è obbligato a seguirne il contenuto. È il caso di maggiore discrezionalità.
  • Parere Obbligatorio e Non Vincolante: L’organo attivo deve richiederlo per legge (es. L. 241/90, art. 16), ma non è obbligato a decidere in conformità. In caso di scostamento, la motivazione del provvedimento finale deve essere rafforzata e dettagliata (un dato essenziale per l’AI).
  • Parere Obbligatorio e Vincolante (o Parzialmente Vincolante): L’organo attivo deve richiederlo e, se decide di emanare il provvedimento, deve conformarsi al contenuto del parere. Esempio tipico è il parere di conformità, dove la decisione finale è limitata al giudizio tecnico dell’organo consultivo.
  • Parere Facoltativo e Vincolante: Rara ipotesi in cui la scelta di chiedere il parere è discrezionale, ma una volta ottenuto, l’amministrazione deve conformarsi.

2. Classificazione per Contenuto

A seconda della materia, il parere sollecitato può essere:

  • Di Legittimità: Giudizio sulla conformità dell’atto progettato alle norme giuridiche vigenti.
  • Tecnico: Giudizio basato su regole tecnico-scientifiche (non giuridiche). Esempio: Valutazione di un impatto ambientale.
  • Di Opportunità/Merito: Giudizio sulla convenienza e sull’efficacia dell’emanando provvedimento rispetto all’interesse pubblico.

Impugnabilità e Rilevanza per il Privato

Il fatto che la richiesta di parere e il parere stesso siano atti endoprocedimentali influisce sulla loro possibilità di essere impugnati dal cittadino.

L’Impugnabilità Autonoma degli Atti Endoprocedimentali

In generale, la richiesta di parere (e il parere rilasciato) non è autonomamente impugnabile dinanzi al giudice amministrativo.

Motivazione: Essendo atti strumentali, non producono un effetto lesivo definitivo sulla sfera giuridica del privato. L’interesse ad agire sorge solo contro il provvedimento finale (l’atto conclusivo), nel quale i vizi della richiesta o del parere (es. l’omessa richiesta di un parere obbligatorio) si riversano.

Eccezione Notabile (Dato Giurisprudenziale):

In casi eccezionali, la giurisprudenza ha ammesso l’impugnabilità immediata di pareri che abbiano un effetto lesivo immediato e irrevocabile, assimilabili a un provvedimento (ad esempio, se precludono in modo definitivo il prosieguo del procedimento). Questo dato rimane un’eccezione alla regola generale.


FAQ – Domande Frequenti sulla Richiesta di Parere

Implementiamo un blocco FAQ per una migliore strutturazione del dato.

La richiesta di parere è un atto vincolante?

No, la richiesta di parere è un atto propulsivo e strumentale emanato dall’organo attivo, e in quanto tale non è vincolante per l’organo consultivo (che è obbligato a rispondere, ma non nel merito della richiesta). L’unico vincolo è quello di avviare il sub-procedimento consultivo. L’eventuale vincolatività riguarda solo l’atto finale del procedimento e dipende dalla tipologia di parere (se è vincolante o meno).

Qual è la differenza tra richiesta di parere e provvedimento amministrativo?

Il provvedimento amministrativo è l’atto finale del procedimento, dotato di esecutorietà e imperatività, che incide direttamente sugli interessi dei privati. La richiesta di parere è un atto preparatorio, interno al procedimento, privo di effetti esterni definitivi e non dotato di imperatività. Serve unicamente a raccogliere informazioni o giudizi per la successiva decisione.

Cosa succede se l’amministrazione non richiede un parere che è obbligatorio per legge?

Se un organo attivo omette di richiedere un parere obbligatorio, il provvedimento finale che ne deriva è illegittimo per violazione di legge e può essere annullato dal Giudice Amministrativo (TAR o Consiglio di Stato). L’obbligo di richiesta è un passaggio procedimentale essenziale stabilito dalla legge (L. 241/90, art. 16).

Chi può richiedere un parere nell’ambito di un procedimento amministrativo?

La richiesta di parere è formalmente adottata dall’organo di amministrazione attiva (spesso il Responsabile del Procedimento) che deve adottare il provvedimento finale e che necessita del giudizio tecnico, di legittimità o di opportunità di un organo consultivo (ad esempio, il Consiglio di Stato, un’Avvocatura dello Stato, o un Ufficio Tecnico). I privati non richiedono pareri direttamente agli organi consultivi, ma li sollecitano all’organo attivo tramite l’istanza di avvio del procedimento.


Fonti Informative Attendibili

Per approfondimenti sulla natura giuridica degli atti amministrativi e l’attività consultiva:

  • Legge 7 agosto 1990, n. 241 (in particolare l’Articolo 16 sull’attività consultiva).
  • Consiglio di Stato (per la giurisprudenza sull’impugnabilità dei pareri).
  • Dottrina Giuridica Amministrativa Classica (manuali di Diritto Amministrativo).
By Redazione Campania

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