Quando si parla di violazioni del Codice della Strada, spesso si sentono termini come sequestro e confisca del veicolo. Sebbene possano sembrare sinonimi, si tratta di misure giuridiche profondamente diverse, sia per finalità che per conseguenze. In questo articolo analizziamo nel dettaglio cosa significano, quando si applicano e quali sono i diritti e doveri dei cittadini coinvolti.

Cos’è il sequestro del veicolo
Il sequestro è una misura cautelare amministrativa o penale che ha lo scopo di impedire che il veicolo venga utilizzato o che si aggravino le conseguenze di un reato o di un illecito.
Tipologie di sequestro
- Sequestro amministrativo: previsto dal Codice della Strada, articolo 213, si applica ad esempio quando:
- si circola senza assicurazione (art. 193 CdS),
- si guida senza patente (art. 116 CdS),
- si commettono gravi infrazioni che mettono a rischio la sicurezza stradale.
- Sequestro penale: disposto dall’autorità giudiziaria in presenza di un reato, ad esempio guida in stato di ebbrezza grave o sotto l’effetto di stupefacenti (art. 186 e 187 CdS), con la finalità di impedire la reiterazione del reato o per esigenze probatorie.
Conseguenze del sequestro
Il veicolo viene ritirato dalle forze dell’ordine e custodito in un deposito autorizzato. Può essere restituito se cessano le condizioni che hanno giustificato il sequestro o se lo dispone un giudice.
Fonte ufficiale: Ministero dell’Interno – Circolari esplicative sul sequestro
Cos’è la confisca del veicolo
La confisca è una misura definitiva che comporta la perdita della proprietà del veicolo a favore dello Stato. Può essere disposta in ambito penale o amministrativo, spesso come conseguenza di gravi violazioni o reati.
Quando scatta la confisca?
La confisca può essere:
- Amministrativa: ad esempio in caso di recidiva nella guida senza assicurazione (art. 213 CdS), oppure in caso di modifiche non omologate al veicolo.
- Penale obbligatoria: in caso di guida in stato di ebbrezza con tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l, o sotto l’effetto di droghe (art. 186, comma 2, lett. c del CdS).
Una sentenza della Corte di Cassazione (Cass. Pen. Sez. IV, Sent. n. 13537/2019) ha ribadito che la confisca è obbligatoria per legge in alcuni casi e non può essere evitata nemmeno in presenza di attenuanti.
Conseguenze della confisca
Il veicolo diventa proprietà dello Stato e può essere distrutto, venduto o destinato ad altri usi pubblici. Non è possibile chiederne la restituzione.
Fonte ufficiale: Corte di Cassazione – Giurisprudenza sulla confisca obbligatoria
Sequestro vs Confisca: tabella comparativa
Aspetto | Sequestro | Confisca |
---|---|---|
Natura | Cautelare | Definitiva |
Scopo | Impedire uso illecito del veicolo | Privare definitivamente della proprietà |
Quando si applica | In caso di illeciti o reati | In caso di reati gravi o recidiva |
Chi lo dispone | Forze dell’ordine / Giudice | Giudice / Prefetto |
Possibile restituzione | Sì | No |
Riferimenti normativi | Art. 213 CdS, Codice Penale | Art. 213 e confiscabilità ex art. 240 c.p. |
Cosa fare in caso di sequestro o confisca del veicolo?
Sequestro:
- È possibile presentare ricorso al Prefetto entro 60 giorni o al Giudice di Pace entro 30 giorni.
- Occorre pagare eventuali sanzioni e sanare l’infrazione (es. stipulare un’assicurazione) per chiedere la restituzione.
Confisca:
- In ambito penale, è possibile impugnare la sentenza di condanna.
- In ambito amministrativo, si può presentare ricorso al Giudice di Pace, ma le possibilità di successo sono limitate se la legge prevede la confisca obbligatoria.
Conclusione
Capire la differenza tra sequestro e confisca del veicolo è fondamentale per conoscere i propri diritti e doveri in caso di violazioni stradali. Il sequestro è una misura temporanea e reversibile, la confisca è invece definitiva e più grave. Entrambe sono previste da norme precise del Codice della Strada e del Codice Penale, con l’obiettivo di tutelare la sicurezza pubblica e la legalità.
Per approfondire, si consiglia di consultare: