La Vittoria di Trump: Una Sfida per la Transizione Energetica Globale

Redazione Campania

Il ritorno di Donald Trump alla presidenza potrebbe rappresentare un significativo ostacolo per le politiche di energia pulita, mettendo a rischio i progressi compiuti sotto l’amministrazione Biden. Mentre Trump promette di potenziare la produzione di petrolio e gas negli Stati Uniti, le sue azioni potrebbero rallentare, ma non fermare, la crescita delle energie rinnovabili e delle tecnologie a basse emissioni di carbonio.

La Vittoria di Trump Una Sfida per la Transizione Energetica Globale
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Trump e l’Inflation Reduction Act: Un Futuro Incerto

Tra le prime promesse di Trump c’è l’intenzione di ridimensionare l’Inflation Reduction Act (IRA), una legge chiave dell’era Biden che offre sostegno senza precedenti per le energie rinnovabili. Anche se è improbabile che il Congresso smantelli completamente l’IRA, soprattutto considerando i benefici economici che arrivano anche ai distretti conservatori, Trump potrebbe comunque utilizzare decreti esecutivi per limitare l’accesso ai fondi. Il Dipartimento del Tesoro sotto la sua amministrazione potrebbe ostacolare l’erogazione di miliardi di dollari in crediti d’imposta, creando incertezza per gli sviluppatori di progetti sostenibili.

Inoltre, la scadenza dei crediti d’imposta del 2025 potrebbe innescare negoziazioni al Congresso, con i repubblicani che spingono per limitare i benefici fiscali e ridurre le regolamentazioni sulle emissioni, come la tassa sul metano per l’industria energetica.

L’Accordo di Parigi e gli Impegni Internazionali

Sul piano internazionale, Trump ha già segnalato la sua intenzione di ritirare nuovamente gli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi, come aveva fatto nel suo primo mandato. Questa mossa potrebbe isolare gli Stati Uniti nel contesto globale della lotta ai cambiamenti climatici e limitare i finanziamenti per i paesi in via di sviluppo, un elemento sempre più centrale nei negoziati climatici delle Nazioni Unite.

Trivellazione e Produzione di Combustibili Fossili

Trump ha ribadito il suo impegno a espandere la produzione di petrolio e gas, promettendo di “scatenare” il potenziale energetico degli Stati Uniti. La sua amministrazione potrebbe accelerare il leasing di terreni per la trivellazione nel Golfo del Messico e in altre regioni, con progetti che, tuttavia, richiederebbero anni per svilupparsi. Anche se una riduzione delle normative potrebbe avere un impatto, la produzione energetica è influenzata da molte variabili, e non è garantito che le azioni di Trump generino risultati immediati.

L’indebolimento degli incentivi per veicoli elettrici e altre tecnologie verdi potrebbe, paradossalmente, aumentare la domanda di petrolio, favorendo un settore energetico ancora dominato dai combustibili fossili.

Le Relazioni con l’Industria del Petrolio e del Gas

Un altro aspetto cruciale sarà la relazione tra l’amministrazione Trump e l’industria petrolifera. Mentre il settore sostiene molte delle sue proposte, come l’espansione delle esportazioni di gas naturale liquefatto (GNL) e l’aumento delle concessioni per petrolio e gas, alcune aziende sono anche interessate a beneficiare dei crediti d’imposta dell’IRA per tecnologie innovative, come la cattura del carbonio e l’idrogeno. L’imposizione di nuove tariffe di importazione potrebbe inoltre aumentare i costi dei progetti, creando una dinamica complessa tra interessi di mercato e politiche presidenziali.

Conclusioni: Un Futuro Energetico in Bilico

Il ritorno di Trump segna una possibile inversione di marcia per la transizione energetica americana e internazionale. Mentre le sue politiche potrebbero favorire il rilancio dei combustibili fossili, l’incertezza normativa e la possibilità di ostacoli per le energie rinnovabili creano un quadro complesso per il futuro. Tuttavia, le energie a basse emissioni di carbonio potrebbero continuare a crescere, anche se a un ritmo ridotto, mentre il mondo osserva con attenzione come questa nuova amministrazione influenzerà il panorama energetico globale.

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