Il monito di Jerome Powell sui dazi
Mercoledì sera, ora italiana, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha sottolineato che le tariffe introdotte dagli Stati Uniti potrebbero avere un impatto più pesante del previsto sull’economia domestica. Secondo Powell, l’effetto combinato di dazi e contromisure internazionali rischia di far lievitare i prezzi oltre le stime, rallentando nel contempo la dinamica del PIL.

Inflazione e crescita: un conflitto in arrivo
- Inflazione più alta: Powell ha dichiarato che i rincari legati ai dazi potrebbero spingere il livello dei prezzi a crescere più rapidamente rispetto alle previsioni ufficiali.
- Crescita in rallentamento: nonostante la solidità complessiva del sistema economico statunitense, il tasso di espansione nel primo trimestre si è rivelato inferiore a quello dell’anno precedente.
Sentiment di famiglie e imprese in calo
Sondaggi recenti mostrano un peggioramento significativo dell’umore tra consumatori e aziende. Le aspettative di inflazione sono aumentate, e la maggioranza degli intervistati ritiene che a scatenare il rialzo dei prezzi siano proprio i dazi commerciali.
Tassi Fed: nessuna modifica all’orizzonte
Nonostante le preoccupazioni, la Fed mantiene il restringimento dei tassi in stand‑by. Powell ha ribadito la necessità di “ulteriori dati” per valutare l’effettivo impatto delle tariffe sulle pressioni inflazionistiche, rimandando ogni decisione a prossime riunioni del FOMC.
Mercati in flessione dopo le dichiarazioni
Le borse americane hanno reagito con forti ribassi:
- Dow Jones: – 2,14% a 39.506 punti
- S&P 500: – 2,94% a 5.237 punti
- Nasdaq: – 4,17% a 16.121 punti
Conclusioni
L’allerta di Powell sui dazi disegna uno scenario in cui stabilità dei prezzi e piena occupazione potrebbero entrare in conflitto. Per ora la Fed osserva, pronta a intervenire non appena i dati confermeranno effetti duraturi sul costo della vita e sulla crescita.