Il sistema economico capitalista, dominante nel mondo occidentale dalla fine del feudalesimo, si basa sulla proprietà privata dei mezzi di produzione e sulla distribuzione del reddito e della produzione attraverso l’operato dei mercati. Questo sistema è caratterizzato dalla ricerca del profitto, dalla concorrenza di mercato, e dalla minima intervento dello stato nell’economia, fatta eccezione per la tutela dei diritti di proprietà privata e il mantenimento di un ambiente ordinato che faciliti il corretto funzionamento dei mercati.

Il capitalismo ha radici profonde nella storia, con antecedenti che risalgono al mondo antico e sviluppi significativi durante il Medioevo in Europa. La sua evoluzione è stata notevolmente influenzata dall’industrializzazione in Inghilterra tra il XVI e il XVIII secolo, periodo in cui il capitale accumulato iniziò ad essere investito per aumentare la produttività. Questa fase di sviluppo si distingueva dai sistemi precedenti per l’uso del capitale accumulato per ingrandire la capacità produttiva piuttosto che per investimenti economicamente improduttivi, come piramidi e cattedrali.
Il sistema capitalista moderno si basa su alcuni pilastri fondamentali, tra cui la proprietà privata, l’interesse personale, la concorrenza, il meccanismo di mercato, la libertà di scelta e un ruolo limitato del governo. Questi principi operano a vari gradi nei diversi tipi di capitalismo, che possono essere classificati in base a come è organizzata la produzione e al ruolo dell’imprenditorialità e dell’innovazione nel guidare la crescita economica.
Tra i critici del capitalismo, Karl Marx è forse il più noto, le cui teorie sulla inevitabile caduta del capitalismo a causa delle sue contraddizioni interne hanno influenzato profondamente il pensiero economico e politico. Tuttavia, diverse forme di capitalismo hanno mostrato una notevole resilienza, adattandosi nel tempo per affrontare sfide interne ed esterne.
Nell’era contemporanea, il capitalismo è caratterizzato da varie forme, tra cui il capitalismo avanzato, con un’enfasi sulla concentrazione dell’attività industriale in poche grandi aziende e un costante affidamento sullo stato per stabilizzare il sistema economico; il capitalismo d’impresa, dominato da grandi corporazioni burocratiche; e il capitalismo finanziario, che vede il processo di produzione subordinato all’accumulazione di profitti monetari in un sistema finanziario.
Il capitalismo di mercato libero, o laissez-faire, predica che i prezzi dei beni e servizi siano interamente determinati dalle forze di offerta e domanda senza intervento governativo, sostenendo mercati altamente competitivi e la proprietà privata dei mezani di produzione. Nonostante il predominio del capitalismo come sistema economico globale, la discussione sull’equilibrio tra mercato e intervento dello stato, così come le critiche relative alle disuguaglianze economiche e agli impatti sociali, rimane centrale nel dibattito pubblico e accademico.